martedì 2 giugno 2015

AAA Cercasi lavoro

Ah come sanno anche i muri sto cercando lavoro, da mesi ormai. Si mesi, ok… mi sono laureata il 18 febbraio e da allora sto cercando un’occupazione. Contiamo il fatto che a marzo ho sostenuto il TOEFL, senza neanche seriamente prepararmi, e infatti ho finito per prendere 90/120 (ho toppato lo speaking una domanda su cos’è la felicità per me, neanche in italiano saprei rispondere. E il saggio del writing sull’inquinamento e le soluzioni dei governi? Bah…). Perché io sono così provo un determinato entusiasmo per una certa cosa, ma poi non ho costanza, mi lascio distrarre e alla fine ottengo risultati mediocri. Vogliamo parlare del fatto che mentre scrivevo la tesi mi sono messa ad organizzare un progetto complicato con il mio lit-blog insieme ad altri 8 blog?
Insomma, di certo non riesco a stare con la testa su una sola cosa e finisco per avere un feedback che si perde nella mediocrità. Sono imprevedibile e ho bisogno di avere stimoli. Questa forzata immobilità mi sta letteralmente mandando via di testa. Apprezzo il fatto di avere le giornate vuote, in discrezione di quello che ho voglia di fare, ma allo stesso tempo mi sento in crisi, incartapecorita nel mio essere disoccupata. Studiare ingegneria mi ha tolto tantissime energie, la specialistica è stata davvero un incubo, sono partita per l’Erasmus con la voglia di mettermi in gioco e stare sei mesi a Bruxelles è stata l’esperienza più meravigliosa della mia vita. Una volta tornata con la depressione post Erasmus ancora in circolo (esiste, è reale, ed is a bitch da sopportare) mi sono messa sotto e in cinque mesi ho dato i cinque esami che mi mancavano, quelli più tosti del mio piano di studi, RF, Compatibilità, Sicurezza, Micro e Nano Elettronica e Robotica assistiva che comprendeva anche un progetto di gruppo che io ho finito per fare da sola. Un calvario fatto di formule di elettromagnetismo, dimostrazioni, progetti con software che capire era un massacro e l’urlo di fare un esame a mese, che sennò a febbraio non mi laureo. Ultimo esame 13 gennaio, ultimo termine per fare esami 15 gennaio. La tesi, su cui ho lavorato a Bruxelles, scritta in un mese, in cui uscire di casa era un lusso che non potevo concedermi. RF che ho dato ad una settimana dal mio rientro a casa, con l’ansia di un esame su cui ho sputato sangue con quei dannati mosfet che in via teorica sai come funzionano, con i semiconduttori che friggono, ma che poi vallo a spiegare con le buche di potenziale e la meccanica quantistica che piega le tue conoscenze e mette alla prova la tua pazienza.
E ora eccomi con un esame di stato rimandato a data da destinarsi, voglia zero di studiare e il dover ripiegare su un Dottorato, che proprio all’università non ci voglio stare. Ma girando a far colloqui mi sto rendendo conto che non so davvero cosa voglio far da grande, quel grande che già sono e che devo spicciarmi. Ringrazio il cielo che ho ancora i miei a tenermi un tetto sopra la testa e che mi danno cibo in mano, ma alla fin fine io vorrei scappare da questo Borgo perduto tra le colline, voglio di più di quello che mi freme tra le mani. Voglio la mia indipendenza economica, voglio viaggiare, voglio l’America. Ma trovare un impiego è un lavoro a tempo pieno e forse lo sto facendo in maniera sbagliata. Io non ho esperienza e non so neanche se voglio davvero fare l’ingegnere. Le protesi, quel maledetto occhio bionico che ha segnato la mia strada, mi ispirano, ma… mi vedo davvero a lavorare in questo settore? Non lo so. Non mi sento un ingegnere e in fondo, in questo momento, per la maggior parte del tempo ho le mani in pasta con i libri, leggo libri, recensisco libri, parlo di libri. Ma con un percorso universitario così lontano dall’editoria, potrò lavorarci dentro? È sempre quel maledetto problema di essere un essere così ibrido, interessato di arte, cultura e scienza. Ho passato otto anni della mia vita a far volontariato in un ufficio turistico, amando il rapporto con gli altri, vivendo di visite guidate e chiacchiere con la gente, istruendole sul mio paese, parlando della vita della mia comunità e mi ci vedo in quella veste, mi ci vedo a farlo per la vita… ma come dove perché non lo so.

Insomma sono una neolaureata disoccupata che non sa cosa vuole dalla vita. E fa schifo!

2 commenti:

  1. Come ti comprendo! T^T
    Alla fine usciremo tutti fuori dal tunnel! <3

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    1. Lo spero vivamente. Francamente anche riflettendo a mente lucida sono ancora sul chi vive, non so cosa e boh...

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