giovedì 14 gennaio 2021

Se solo avessi le parole

Se solo avessi le parole ti scriverei una di quelle lettere strappalacrime capaci di spezzare tutte le catene che di solito ci portiamo appresso.
Se solo avessi il coraggio ti confesserei questo amore cristallizzato nella mia noia e nella mia fragilità nascosta e mai condivisa. 
Se solo ci fosse la possibilità in questo momento non starei ferma in un posto, sarei già volata accanto a te per realizzare che probabilmente questo è solo un mio assurdo desiderio, una mera conseguenza di questa situazione senza capo né coda. 
C’è sempre questa latente sensazione, questo bramare cose che non abbiamo quando la stasi diventa troppo lunga. Questa sensazione di immobilità che deriva da questo lockdown che non finisce anche se si può uscire non ho più le forze, lo stimolo, la voglia. Vorrei solo stare sotto le coperte ed aspettare quando mi diranno “si è davvero finita”. Ogni giorno alzarmi dal letto diventa sempre più difficile, sempre più remoto, perché qual è la motivazione per affrontare ancora giorni tutti uguali, giorni che si ripetono attraverso la lente di ingrandimento dell’inizio della solitudine, della fine della nostra normalità. È come un attentato, lo scoppio di una guerra che cerca di risolvere dei conflitti e finisce solo per crearne di nuovi. 
E qui c’è solo tanta disperazione per la vita che si sfilaccia e il cerchio che si chiude. 

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