lunedì 5 febbraio 2018

Awkward heart

Ci si perde, facilmente, e la paura mi dilania. Di nuovo, come sempre, bloccata in un limbo disperata. Dopo una settimana da sogno in una delle mie città preferite, quella romantica Praga che nasconde innumerevoli segreti, mi ritrovo ancora una volta dilaniata da sentimenti contrastanti. Da un lato la normalità di ambire ad una persona che non avrò mai, perché ehi sta con un altra, e nonostante sorrisi e occhiate infuocate, che a questo punto immagino solo io, dall’altro l’entusiasmo per un uomo appena incontrato e che probabilmente non sentirò e non vedrò mai più. E in definitiva ancora e sempre limbo. 
E poi, e poi c’è quel senso di inadeguatezza che non mi abbandona mai. Il rimpianto di non aver fatto una telefonata quando serviva e la consapevolezza di una perdita, il lutto mal digerito per una donna che era come una nonna, anche con tutti i difetti di una vecchiaia solitaria e inimmaginabile. Al supermercato ho visto lo zucchero a velo che usava lei, che una volta mi aveva mandato a comprare alla coop per fare l’unica torta che le riusciva bene, e sono scoppiata in lacrime alla cassa. Basta talmente poco per destabilizzarci, basta un niente per cadere in un mondo di improvvisa irrealtà. Il 16 gennaio sembra così lontano eppure è così vicino. 





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