martedì 16 agosto 2016

Becoming an adult is like jump in the void

Mi trovo nella mia camera da letto, quella dove sono cresciuta, a fissare il paesaggio collinare che si estende fuori dalla mia finestra. Il sole brilla sui campi dalla terra smossa, quelli con i girasoli secchi pronti per essere spazzati via per recuperare i semi e il verde degli alberi. L’estate è sempre stato il mio momento prediletto. Amo guardare il verde che si estende a perdita d’occhio, crogiolarmi al sole, sciogliermi nell’afa. Passare le ferie nella mia regione al sapore di una incongruenza infinita, anche quando tutto sembra perdersi nello scirocco. Se penso all’anno scorso, a come mi dibattevo alla ricerca di un’occupazione che stentavo a raccattare, mi viene quasi da ridere e vorrei tornare da quella neolaureata scoraggiata e dirle che si, saremmo sopravvissute, si ce l’abbiamo fatta non solo a vegetare ma a trovare un’occupazione entusiasmante e remunerativa. Non lo avrei mai creduto, eppure sono qui, a godermi le ferie. Eh le ferie, dopo sei mesi di corsa, studio, apprendimento, rischi, esperienze. Dopo aver vissuto a Firenze e ora a Torino.
È strano come improvvisamente inizi a pensare di essere adulta, di non essere più una ragazzina che alla minima difficoltà va dai genitori. O meglio che non vive più con la propria famiglia e che non si può più disinteressare di qualsiasi aspetto legato alla casa, alle tasse, alla vita. Una settimana fa ho firmato il mio primo contratto serio, un contratto a tempo indeterminato con una società di consulenza americana, ho accettato di trasferirmi a Torino e sto seguendo un progetto entusiasmante anche se pieno di pericoli. E sono così impaziente di compiere le mie scelte, di crescere, di entusiasmarmi anche se purtroppo aumentano in maniera esponenziale le responsabilità. Nessuno mi tratta più come la stagista della situazione, sono la Data Owner del nostro team, tengo le fila dei file, condivido le opinioni e le riunioni, intrattengo rapporti con il cliente offrendo il mio punto di vista e le mie competenze anche quando non sono esperta in niente. Il mio manager valuta la mia opinione, il mio collega l’altro giorno  mi ha detto che il nostro responsabile ha affermato che l’azienda vuole puntare su di me, facendomi crescere e dandomi competenze vere. Il che è davvero entusiasmante. Anche se spaventoso. Anche se completamente destabilizzante.
Per ora mi godo le ferie…

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