sabato 9 aprile 2016

I cannot live in fear

L’altra sera stavo messaggiando con a friend of mine e mi ha chiesto “Che fai stasera?” e io gli ho risposto “Sono a casa, mi guardo un film, che sono a Firenze, non mi sembra saggio uscire da sola, la sera”. Poi leggo un post di Mirya sulla sua pagina facebook e mi rendo conto che non possiamo vivere nella paura di fare le cose, non possiamo crogiolarci nell’angoscia di uscire di casa e non poter fare quello che ci piace, quello che amiamo perché temiamo che possa succederci qualcosa di brutto. È assurdo che io perché donna, perché “sesso debole”, perché il mio no non viene considerato come tale debba essere costretta a rinchiudermi in casa, a nascondermi da una città che vorrei scoprire e vivere. E bisogna sempre essere prudenti, pensare a quello che si dice e come lo si dice, perché si, insomma, la gente potrebbe pensar male. Ed è inconcepibile che ancora non ci sia l’educazione a un rispetto che svincoli dai pregiudizi, che sia edulcorato dalla improbabile forma mentis di generazioni su generazioni di maschilismo estremo. E mi addolora sapere che sono le donne le prime nemiche di loro stesse, che sono loro a subire le conseguenze di comportamenti meschini e intransigenti, che debbano chinare la testa e perdersi in strade inesplorate, col rischio di essere fagocitate. Dobbiamo avere cura di noi stesse, avere il coraggio di non subire passivamente, di far rendere conto a chi ci circonda che siamo libere di agire come vogliamo, alla ricerca di una realizzazione personale che esula da qualsiasi costrizione.

Non possiamo vivere nella paura.



Le ragazze fanno grandi sogni
forse peccano di ingenuità
ma l’audacia le riscatta sempre
non le fa crollare mai.








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