Lunedì sera stavo
tranquillamente aggiornando il blog, togliendo cose inutili e anzi stavo per
chiudere tutto che il giorno dopo dovevo svegliarmi presto per andare a lavoro.
Mi è arrivato un messaggio che non ho letto subito perché pensavo fosse una mia
amica con cui stavo chattando e poteva aspettare qualche minuto. E invece no. Era
quella notizia che in fondo mi aspettavo da un po’ ma non avrei mai voluto
ricevere, perché sai speriamo sempre che le persone che amiamo restino con noi
in eterno, crediamo che siano immortali, immuni al tempo che passa, alla
stanchezza, alla vecchiaia, al dolore. Ci svegliamo ogni mattina con la convinzione
che troveremo quelle stesse persone sempre al nostro fianco, quelle persone che
sono la nostra famiglia e ci hanno amato e protetto da sempre. Eppure purtroppo
non è così, se ne vanno, fin troppo presto. Scivolano via per lasciarci con l’amaro
in bocca a domandarci perché. Eppure la morte, perché è questo che ci ha colpiti, eppure la morte è una cosa
naturale, che investe la nostra esistenza quotidianamente. Ma non vogliamo
credere che colpisca proprio noi.
E seppure ora ho la
consapevolezza che la nostra adorata nonna abbia smesso di soffrire, e sia da
qualche parte libera, pure accettarlo è difficile. Me la immagino in un
giardino a raccogliere le arance, a mangiare prugne e albicocche. Ed è questo
che voglio fare, mantenere tutti quei
ricordi felici che abbiamo costruito insieme, quei ricordi che sono nei nostri
cuori, quei ricordi che indissolubili serberemo per sempre.
E penso a tutti i
meravigliosi insegnamenti che ci ha lasciato, che donna forte e straordinaria
sia stata la nonna, che persona caparbia, intelligente, gentile. E penso a come
tutto assuma tinte diverse a ragion veduta, ma che in fondo ognuno di noi, ogni
donna della nostra famiglia abbia preso esempio da lei, da una donna che ha
vissuto a lungo senza smettere di conservare il suo affetto per noi. E anche se
non ho vissuto con lei la quotidianità della vicinanza, perché a centinaia di
chilometri di distanza, pure ogni volta ci ha regalato tempo e sorrisi, il suo
entusiasmo per ogni nostro successo, il suo sostegno per le lunghe fasi di
stallo. “Le cose si aggiustano” e si sono aggiustate davvero.
Sono grata per ogni
festa insieme, per quei pranzi che io e mia sorella ci sognavamo con le
pallottole, le cotolette, la parmigiana “che come le fa la nonna Edda nessuno”.
Sono grata per il tempo che ci è stato concesso in quella condivisione limitata
nel tempo, forse, ma forte nell’affetto. E restiamo noi a conservare memoria dei
momenti trascorsi insieme, restiamo noi ad assaporare battute e smorfie, detti e fatti raccontati
con la voglia di sentirla sempre vicina. Restiamo noi a non perdere nei cuori
una mamma, una nonna, una sorella, una donna che non hai mai smesso di soffrire
ma neanche di sostenerci, nei momenti belli e in quelli meno belli.
E ogni volta che avrò
le mani fredde penserò alle sue, ogni volta che mangerò una cotoletta di
mozzarella non sarà mai come la sua, ogni volta che mi capiterà di fare un
cruciverba penserò a lei, ogni volta che vedrò un torroncino Strega penserò a
lei, ogni volta che chiuderò gli occhi non smetterò mai di ricordare il suo
esempio.
Dopotutto per le menti ben organizzate
la morte
non è altro che la prossima grande
avventura.
Harry Potter e la Pietra Filosofale
J.K. Rowling
Mi spiace tanto.
RispondiEliminaGrazie mille bella!
Elimina