It is the unknown we fear when we look upon death and darkness, nothing
more.
Harry Potter and the Half-Blood Prince – J.K. Rowling
Sto imparando a vivere
alla giornata, senza darmi troppa pena di quello che succederà. La vita è così
complicata, piena di alti e bassi, troppe incertezze e bisogna avere il
coraggio di non mollare, di essere lì sempre anche quando ci sembra inevitabile
cadere, anche quando lasciar perdere tutto sembra l’unica mossa possibile. Mi
sento come in una partita a scacchi, in stallo, senza la vera consapevolezza di
dove andare, come salvarmi, come raggiungere una certa tranquillità interiore
senza impazzire. Perché le cose sono cambiate di nuovo. Dopo una brevissima
parentesi torinese, segnando il record di permanenza più breve in un progetto,
sono a Firenze. Sono qui nella ridente Toscana, anche se sono stata accolta da
una pioggia battente e l’Arno che ulula fuori della mia finestra. Sono qui in
un’ennesima stanzetta, con il freddo che mi penetra nelle ossa e la sensazione
di non essere all’altezza. Domani, domani inizio per l’ennesima volta in un
nuovo ufficio, con gente sconosciuta, da sola, irreparabilmente sola, con la
consapevolezza che no, sono un impostore, perché diamine mi hanno assunta? Ho l’ansia
a duemila, non so cosa aspettarmi e aspetto di non svenire, di non perdermi. Sono
terrorizzata all’idea di non essere in grado di farcela, di perdermi nei
meandri di una situazione che non mi appartiene. Ho paura, sempre. E ho l’ansia
che mi sta fagocitando le viscere. E anche se da un lato sono contenta di
iniziare questa nuova esperienza, dall’altro non so davvero come farò a uscirne
viva. Perché è complicato e per la prima volta dopo tanto tempo stare da sola e
ricominciare da capo mi rende instabile.
Prima o poi ce la farò
a smettere di scrivere post depressi. Forse.
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