E' domenica sera, i vetri della finestra appannati,
con un gelo persistente che non se ne va. Dovrei fare gli ultimi compiti di
inglese del corso, e invece sono qui a tergiversare, ad osservare lo schermo
del computer che si riempie di parole, con un libro aperto davanti, perché
senza libro non si vive, o almeno io non vivo e sto pensando che è quasi
finita, che sto per iniziare una nuova avventura di cui non so nulla, che
inizierà la vita vera lavorativa e che dovrò impegnarmi, che sto per partire di
nuovo, che è fatta e in qualche modo mi sta venendo l’ansia. Dovrò iniziare una
nuova routine e abbandonare i rapporti che ho costruito in tre mesi di
convivenza forzata, di lavoro massacrante su progetti e esercitazioni. Tra compiti
infiniti e abbigliamenti formali. E intanto ho l’ansia, di nuovo, perché
ricominciare da capo è sempre difficile, ma questa volta ho una carica in più,
anche se come sempre temo di non farcela, di deludere me stessa e chi mi ha
dato fiducia, perché si anche io soffro della sindrome
dell’impostore e spero di non mollare perché davvero mi nasconderei in un
angolo con le mani tra i capelli a piangere.
domenica 24 gennaio 2016
domenica 10 gennaio 2016
Bruxelles
Sedimenti di vestigia eterne,
frammenti inerti di storie dimenticate,
labili riflessi sul fondo di uno schema mai sopito,
l'abbandono cristallizzato in memorie flebili,
incongruenze spettacolari nella quotidianità scalfita
da una nostalgia inestinguibile.
Solo il pallido riverbero di mesi gioiosi,
perfetti nello status passato.
frammenti inerti di storie dimenticate,
labili riflessi sul fondo di uno schema mai sopito,
l'abbandono cristallizzato in memorie flebili,
incongruenze spettacolari nella quotidianità scalfita
da una nostalgia inestinguibile.
Solo il pallido riverbero di mesi gioiosi,
perfetti nello status passato.
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martedì 5 gennaio 2016
Christmas time
Anime innamorate e pure giovani anime
insolenti ragazzini birichini
solerti uomini rosso vestiti
candide coltri e intermittenti brillori accartocciati voluminosi involucri
lente nenie e squillanti campanacci
sedimentate tradizioni, regalate e mai corrette
venerabili riti, perpetrati gloriosi misteri
sacre scene composte e venerate
sontuosi pasti e dolci conclusioni
amorevoli gesti sparsi generosamente
mentre la scia luminosa cicla.
sabato 2 gennaio 2016
Disperatamente lei
La mano che fende l’aria,
i colpi contati con la gola secca,
tremori ingrati in un'occasione amara
mentre il gallo canta
e il pendolo rintocca la mezzanotte.
Sente il cuore che pulsa,
i passi che rimbombano tra le coperte
la fanfara di un agguato minaccioso
in un attimo venuto allo scoperto
sulle spalle piegate in rassegnazione.
Il grido spento, naufragio disperato,
le ginocchia tremanti
i palmi scivolosi e incerti
con quell’ombra che incombe torva
e sinistra in un’interminabile notte.
Stringe le mani in seno,
chiede disperatamente venia,
si accascia spenta in un ultimo disperato gesto
in fervente preghiera
con il sangue che zampilla incauto.
Oggi pensavo che ho perso tutte le mie poesie, quelle che avevo digitalizzato con immensa pazienza, e mi viene da piangere. Ne ho alcune sparse, come questa.
venerdì 1 gennaio 2016
Welcome 2016, another year of living
Il 2015 è stato un anno strano per me, pieno,
entusiasmante, ricco, estenuante, coinvolgente, assolutamente indimenticabile,
ma anche incredibilmente faticoso. Ho vissuto, ogni attimo, con immensa gioia e
con tanto sacrificio. Ci sono stati dei momenti in cui non sapevo cosa sarebbe
stato della mia vita, momenti che mi hanno fatto riflettere su di me, su quello
che ho combinato fino ad ora e su dove voglio andare in futuro, perché
diciamocelo, quando si intraprende la carriera universitaria si hanno tante aspirazioni,
tanti sogni e poi ci si deve scontrare con la dura realtà, quella di un mondo
del lavoro in cui è difficilissimo entrare, che non ha nulla di concreto, ma
che sembra sempre remare contro. E contro ogni previsione, il 18 febbraio, tra
tanti sospiri, sono finalmente riuscita a prendere quel maledetto pezzo di
carta.
Ma non è stato solo un anno positivo, ci sono
stati momenti terribili, momenti che mi hanno messa in crisi, che mi hanno
sconvolto l’esistenza, momenti in cui ho pensato che forse, forse, non tutto è
oro quel che luccica, che ci vuole pazienza, impegno, costanza, amore e
sacrificio. Che tendere alla serenità è uno sforzo continuo, che trasluce, che
esalta il nostro impegno costante. E allora quello che voglio dal 2016 è solo
la forza per continuare a mettercela tutta, a continuare a sognare e a vivere,
con l’entusiasmo di sempre. Fare pace con me stessa e il mio senso di
inadeguatezza, essere me stessa, con la mia forza, e la mia gioia. Io sempre.
Oooooooh that's right
Let's take a breath, jump over the side
Oooooooh that's right
How can you know it if you don't even try
Oooooooh that's right
Every step that you take
Could be your biggest mistake
It could bend or it could break
But that's the risk that you take
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