Ti aspetti altri colori che emergono dal sottosuolo di una vita a metà, te ne rendi conto quando l’appannaggio dei tuoi passi stanchi si catapulta nell’indissolubile allegria di me che cedo, di me che mi nascondo dietro facili costumi, dietro la certezza che l’istante in cui chiuderò gli occhi, sarà anche quello in cui avrò perduto tutto. Me lo immagino il mio sorriso spento, a nascondere gli effetti del devasto, della scoperta che qualunque tentativo abbia concepito nella mia mente, si sarebbe scontrato contro l’inevitabile, la perdita, il disincanto, la falsa partenza. Te lo immagini il destino crudele di immergerti in parole abusate, in gesti inconsueti, in immagini che inevitabilmente si perdono nei confini sfumati dell’attrazione? Beh ci sono passaggi accidentati, avvicinamenti fortuiti che alla fine non si concretizzano in niente, se non in frustrazione, incoscienza, tentativi mancati di felicità.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina