lunedì 13 luglio 2015

Summer is the time to cry

Questo per me è sempre stato un periodo attivissimo, in cui non avevo mai tempo per fare un tubo, ma sempre con l’entusiasmo di dedicarmi ad attività speciali, ricche, emozioni pazzesche, incontri. E studio, si perché la sessione estiva, ad ingegneria, chiudeva il 30 luglio. A volte il 2 agosto mi aggiravo ancora per i corridoi della facoltà invocando dei sconosciuti ai più e imprecando in tutte le lingue del mondo, reduce dall’ultimo tour de force realizzato di notte, con le occhiaie che arrivavano ai piedi e qualche argomento saltato a piè pari.
Anche l’anno scorso avevo così tante cose da fare, che arrancavo come non mai, ingozzandomi di torta con la mia coinquilina mentre mandavo giù a memoria nozioni di RF o facevo girare come un’invasata Abaqus, con quelle protesi JC e SR che sembravano finalmente girare, anche con i legamenti che facevano le biffe. Non mancavano gli “stronzo” lanciati al tipo del laboratorio di fronte, che faceva finta di lavorare ad un trabiccolo per misure microscopiche, e un pomeriggio che ho passato ad insultarlo passandogli giraviti e commentando il nostro futuro incerto. Ah che bei ricordi. La cosa bella era che lui mi dava corda e il nostro battibeccare era diventato fonte di intrattenimento per l’intero Beams, con il tifo di JC per lo stronzo, con quel “She deserves it” che mi è rimasto impresso più di qualsiasi altra cosa. Che poi, alla fin fine tanto stronzo non era, quel poveretto, che una volta che siamo usciti da soli (si poi è andato a scoparsi la sua vicina di casa spagnola meh!) che mi ero ostinata ad andare a “Bruxelles Les bains”, è venuto giù questo mondo e quell’altro, mi si è rotto l’ombrello, mi ha protetto dallo scroscio d’acqua più grosso mai visto e non  me lo ha MAI rinfacciato. Che c’entrava… ah di, se lo sapessi.






Mi mancano tantissimo tutte le mie estati precedenti, perché questa, nonostante il mio adorato blog e tanti libri, è tristemente vuota, segnata, per lo più dalla grande perdita di number. So… life sucks. Datemi un lavoro.

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