Nevica sulle colline di illuminata speranza
Nega la coscienza che risuona senza sosta,
Annegata nella irriverente risata di chi si perde nelle tortuose vicissitudini
Chiare risuonano le note del violoncello lasciato nell'ombra
Ha perso le schegge di intrepido valore
Inerpica sul versante verdeggiante e sbiadito di parole tormentate
Acerbe come il frutto generato dall'odio di mille atti impuri
Ripugnante come le coltri abbandonate dopo gesti affrettati
Affranta dimentica anche le ultime tremule lacrime che solcano il patio.
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