mercoledì 22 febbraio 2017

Frammenti cauterizzati

Ma i pezzi di me che ho seminato lungo la strada, qualcuno li ha raccolti? I frammenti cauterizzati qualcuno li ha recuperati? Dove è finito il clamore del mio cuore in frantumi? Io non ho più il senso di me, il senso dell’incredulità. Sono stanca, sfinita, incerta. Mi sembra di vivere in un tunnel in cui tutti i miei sforzi si spezzano sotto il peso delle responsabilità. Tutto è troppo ingigantito e ho perso in partenza la tranquillità di generalizzare i passi che mi conducono a spasso nella mia esistenza. Ho paura, e sono sfinita. È come un uragano arrivato a sconvolgere la mia tranquillità. 
Esistono cose che ti prendono il cuore e te lo strattonano fuori, con una forza sovrumana, come accade in quel telefilm strampalato che è Once upon a time, che distruggono anche la più remota possibilità di salvezza, perché tu sei solo una corda. Una corda senza nodi, lasciata ad oscillare nella corrente ansiosa della tempesta, di un tornado arrivato a disturbare la quiete limpida di una vita vissuta a metà. Ci sono così tanti vuoti a perdere che sembrano insormontabili, un dolore accecante, che martella e sembra quasi uccidere. Ho perso già in partenza chilometri di minuti, concessi, regalati e mai tornati indietro. E allora non resta altro che accumularne altri.